Un must-have a partire dal 1° gennaio 2026

A partire dal 31 marzo 2025, la nuova sezione Authorisation Management Module (AMM) del registro CBAM permette di richiedere, all’autorità nazionale competente, la qualifica di dichiarante CBAM autorizzato. Un vero e proprio “must-have” per tutte le aziende importatrici di cemento, energia elettrica, concimi, ghisa, ferro, acciaio, alluminio e idrogeno.
Con l’avvio della fase definitiva del meccanismo di adeguamento del carbonio in frontiera il 1° gennaio 2026, infatti, gli operatori sprovvisti di questo importante status non potranno più importare le merci CBAM originarie dei Paesi terzi, con conseguenze importanti nella catena di approvvigionamento e nella produzione.

Perché l’UE ha introdotto un soggetto autorizzato?
Non è sufficiente comunicare ogni tre mesi le emissioni?

Nel periodo definitivo gli adempimenti CBAM diventeranno più stringenti, passando da “semplici” obblighi di comunicazione trimestrali ad una vera e propria gestione di certificati CBAM, attraverso i quali verrà pagato un prezzo del carbonio per i prodotti CBAM importati.
Grazie all’introduzione di una specifica autorizzazione quale condizione necessaria per importare, l’UE può differire l’adempimento agli obblighi CBAM. Questi ultimi, vale a dire la restituzione dei certificati a copertura delle emissioni incorporate nei beni extra UE e la presentazione della dichiarazione CBAM, dovranno, infatti, essere portati a termine entro il 31 maggio di ciascun anno, con riferimento all’anno precedente.

Quali sono i requisiti per diventare dichiarante CBAM autorizzato?

Il regolamento UE 2023/956 fissa quattro criteri per la qualifica di dichiarante CBAM autorizzato, approfonditi dal recente regolamento di esecuzione UE 2025/486. Accanto a requisiti facili da rispettare e verificare, quali il possesso di un codice EORI da parte del richiedente e la presentazione della domanda nello Stato membro di stabilimento, ce ne sono due più complessi, vediamoli insieme.

  • Assenza di violazioni gravi o ripetute di un corpus normativo importante (doganale, fiscale, sugli abusi di mercato, CBAM) e nessuna condanna definitiva per reati gravi in relazione all’attività economica del richiedente nei cinque anni precedenti la domanda;
  • Idonea capacità finanziaria e operativa per adempiere agli obblighi CBAM. In altre parole, il richiedente deve presentare una situazione sana (non essere oggetto di una procedura fallimentare, non presentare ritardi nel pagamento dei dazi, disporre di risorse finanziarie adeguate) e procedure interne forti e collaudate per ricevere dai fornitori i dati sulle emissioni, archiviarli, presentare le dichiarazioni CBAM e restituire i certificati precedentemente acquistati. Attività che richiedono una buona pianificazione e gestione delle informazioni all’interno dell’azienda.
Quali dati vanno inseriti nella nuova sezione AMM ai fini della domanda?

La nuova sezione AMM per la compilazione e l’invio della domanda di autorizzazione prevede tre livelli, scopriamoli insieme, entrando nella pagina dedicata e cliccando su “Authorisations” e “New application”. I livelli sono i seguenti:

Stakeholders details
Qui andranno inserite le generalità del richiedente, vale a dire il ruolo (scegliendo fra importatore e rappresentante doganale indiretto), la ragione sociale, il codice EORI, l’indirizzo della sede legale, l’e-mail e il numero di telefono di una persona di contatto.

Activity details
In “Activity details” andranno, invece, riportate tutte le informazioni inerenti all’attività economica svolta dal richiedente, quali

  • Il settore (“Economic activity identifier”);
  • La descrizione dell’attività economica (“Economic activity description”);
  • I beni importati (“Goods”), avendo cura di specificare il tipo di beni, la descrizione, la quantità ed il valore che il richiedente stima di importare nell’anno successivo, senza dimenticare gli Stati membri nei quali si pianifica di effettuare le importazioni.

Financial and operational details
In questo terzo livello il richiedente dovrà condividere le informazioni più sensibili con l’autorità competente, cruciali per il buon esito dell’istruttoria e per il rilascio dell’autorizzazione. In particolare, fra i dati richiesti ritroviamo:

  • Forma giuridica e dimensioni dell’azienda (“Legal status and a size of the entity under which you plan to act as authorised CBAM declarant”);
  • Numero di persone dedicate alla gestione degli adempimenti CBAM (“Number of persons dedicated to CBAM reporting and controls for the organisation under which you plan to be involved as an authorised CBAM declarant of the CBAM goods”);
  • Situazione finanziaria (“Financial figures”), allegando i dati e i giustificativi, quali scritture e bilanci.
Quali sono le tempistiche per l’autorizzazione?

L’autorità competente valuta la domanda entro 120 giorni dalla data di ricevimento della stessa. Per le domande presentate prima del 15 giugno 2025, tuttavia, l’autorità competente dispone di due mesi in più per completare l’iter autorizzativo. In ogni caso, se sono necessarie informazioni supplementari, l’intera procedura può essere prorogata di ulteriori 30 giorni.
In altre parole? Per essere pronti sulla linea di partenza della fase definitiva CBAM è fondamentale presentare la domanda entro il 31 luglio 2025.

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