REGALI DI NATALE?
LA VOCE DOGANALE LA SCOPRIAMO INSIEME!
RGI… cosa si nasconde dietro a queste tre lettere? È forse un’abbreviazione di “regali”? Del resto, in questo periodo dell’anno, cosa ci potrà mai essere sotto l’albero se non sorprese e confezioni invitanti? Mmm… acqua! Ai piedi dell’alberello del nostro CAD, fra scatole colorate e pacchi luccicanti pronti per lo sdoganamento e la spedizione, le protagoniste indiscusse sono le regole generali d’interpretazione, RGI per l’appunto. Ma di che cosa si tratta?
RGI, la grammatica di un linguaggio universale
Le RGI sono sei criteri, ordinati in modo gerarchico, che spiegano come muoversi nell’immensità della classificazione doganale. Non sono un’invenzione italiana o europea, ma si tratta di uno strumento condiviso a livello internazionale e imprescindibile per qualsiasi Paese aderente alla Convenzione sul Sistema Armonizzato del 1983. Le RGI garantiscono, infatti, l’applicazione uniforme della Convenzione in tutto il mondo, assicurando così la sua funzione di linguaggio universale. In Europa, le RGI sono riportate nelle disposizioni preliminari alla nomenclatura combinata, contenuta nell’allegato I del reg. CEE 2658/87, e si possono riassumere come segue, ricordando che alcune RGI presentano più declinazioni e che è possibile passare alla regola successiva solo se quella che precede non ha portato ad una soluzione.
RGI 1: il testo delle voci, vale a dire della descrizione associata alle prime quattro cifre del codice di classificazione delle merci, e delle note interpretative o complementari (da non confondere con quelle esplicative) è un must, partiamo sempre da qui e teniamolo sempre in considerazione, anche nel prosieguo.
RGI 2: un “come se”, per prodotti incompleti o smontati, da utilizzare solo a certe condizioni (2a) ed un ponte verso la regola successiva per oggetti misti o compositi (2b).
RGI 3: alla ricerca della voce vincente, quella più specifica su quella generica (3a) o quella della materia che conferisce il carattere essenziale (3b), importante soprattutto in caso di unione di oggetti differenti o assortimenti. E nell’impossibilità di trovare una soluzione… la risposta è l’ultima voce in ordine di numerazione (3c).
RGI 4: una delicata analogia per “classificare l’inclassificabile”, nella nomenclatura combinata trovano posto anche prodotti inesistenti.
RGI 5: non dimentichiamo i contenitori, vale a dire gli astucci, gli scrigni, le custodie, fatti su misura per l’oggetto che ospitano (5a), così come gli imballaggi, sia suscettibili di utilizzo singolo che ripetuto e destinati a contenere merci diverse (5b).
RGI 6: ricominciamo dall’inizio… ma per le sottovoci e mettiamo a confronto solo quelle che hanno lo stesso valore, i trattini contano.
Fra queste, la regola più curiosa è la 3b che, al ricorrere di determinate circostanze, permette di estendere la portata di una voce, includendo prodotti di categorie merceologiche differenti. Questa regola, inoltre, si presta molto bene per scartare… cioè, volevamo dire classificare, alcuni dei nostri regali di Natale, vediamola insieme.
La RGI 3b, testo, suggerimenti pratici e, perché no, idee regalo
I prodotti misti, i lavori composti di materie differenti o costituiti dall’assemblaggio di oggetti differenti e le merci presentate in assortimenti condizionati per la vendita al minuto, la cui classificazione non può essere effettuata in applicazione della regola 3 a), sono classificati, quando è possibile operare questa determinazione, secondo la materia o l’oggetto che conferisce agli stessi il loro carattere essenziale.
Ai fini della RGI 3b, le merci si considerano “presentate in assortimenti condizionati per la vendita al minuto” quando compiono contemporaneamente le seguenti condizioni:
- Sono costituite da almeno due oggetti diversi, a prima vista classificabili in voci o sottovoci distinte;
- Tutti i prodotti che le compongono sono correlati, interdipendenti, e vengono utilizzati insieme, secondo una sequenza precisa o in ordine casuale, per soddisfare un bisogno specifico o per svolgere una determinata attività;
- Sono contenute in un packaging già pronto per la vendita al consumatore finale, non è necessaria un’ulteriore attività di confezionamento.
Pensiamo, ad esempio, ad una borsetta in cuoio (voce 4202) contenente una macchinetta elettrica per tagliare i capelli (voce 8510), un pettine (voce 9615), delle forbici (voce 8213), un telo (voce 6302) ed una spazzola per rimuovere i capelli tagliati (voce 9603). Sarebbe un assortimento perfetto da classificare nella voce 8510, che ne pensi?
Oppure immaginiamo un astuccio con cerniera lampo (voce 4202) all’interno del quale troviamo pastelli colorati (voce 9609) ed un temperino (voce 8214). Anche secondo te questa idea regalo per bambini potrebbe rientrare nella voce 9609?
Ma attenzione a cosa inseriamo nei nostri pacchetti. Basta anche un solo oggetto “intruso” per trasformare il nostro set in un “assortimento mancato”, rendendo inutilizzabile la RGI 3b). È il caso di una moka in alluminio, in un cofanetto assieme ad una selezione di caffè e di tè pregiati, oppure di una valigetta da ufficio, contenente una penna a sfera, un quadernetto per gli appunti ed una sciarpa.
La RGI 3b), infine, non va applicata quando il termine “assortimento” è già incluso nel testo della voce. In questo caso, infatti, per trovare la risposta è sufficiente la RGI 1, che la precede. Nella pratica? Prendiamo il codice di nomenclatura combinata 95030070 “altri giocattoli, presentati in assortimenti o in panoplie”. È perfetto per classificare, solo con l’aiuto della prima regola generale, una confezione che racchiude un bel trenino in plastica, locomotive alimentate a batteria, binari in legno, alberi, casette, automobiline, figurine umane, animali e segnaletica stradale in plastica. Per saperne di più, prova a cliccare qui.
E ora tocca a te… applicheresti la RGI 3b) a
- Una confezione di cartone, con il logo della ditta produttrice, contenente un vaso di porcellana con coperchio, una bottiglia di vetro, un flacone in plastica con del liquido profumato e dei bastoncini di legno per diffondere la fragranza? Clicca qui per scoprire la risposta.
- Un set per la manutenzione del caminetto, formato da una pinza, una paletta, un attizzatoio ed un porta attrezzi, contenuti insieme in una scatola di cartone? Ecco un aiutino a questo link.
- Uno smartwatch con il suo caricabatterie venduti insieme nello stesso cofanetto? È un po’ difficile, vero? Prova a guardare qui per saperne di più.
- E la classica cesta natalizia nella quale ritroviamo cioccolatini, torrone, vino, marmellate, olio d’oliva, biscotti e molte altre specialità del nostro Paese? Questo è davvero complicato, ma a pagina 3 del documento 2013/C/105/01 troverai la soluzione.